Nelle arti visive ricordare il concetto illuminante di forza e di energia sostenuto da Gilles Deleuze in “Logique de la sensation”, oltre la sua capacità di mettere in relazione il ritmo musicale con quello espresso da un certo tipo di pittura moderna (Francis Bacon), è fondamentale per l’evoluzione di diversi linguaggi nell’ambito creativo/espressivo della cultura contemporanea. Questi fertili territori di conoscenza, mirabilmente descritti da Gilles Deleuze, e per lui fonte di sistematica teorizzazione, sono stati ampiamente percorsi da due dei più importanti protagonisti della scena artistica del secolo scorso: Paul Klee e Vasilij V. Kandinskij.
Entrambi hanno lasciato interessanti testimonianze scritte sui principii estetici e filosofici che stanno alla base della loro opera più avanzata. Le idee da loro introdotte hanno gettato veramente luce nuova sull’uomo/artista creatore, rivoluzionando completamente il ruolo e il significato di tutta l’arte contemporanea.
Principalmente il concetto di variazione e quello di modulo strettamente legati con il mondo della musica portarono ad una coscienza nuova che rivelava folgoranti elementi di sviluppo strutturale in cui le corrispondenze interne, teoriche e visionarie, si sommavano in un crescendo vitale che condusse Kandinskij a sostenere la specifica interiorità espressiva della pittura ormai svincolata dal suo antico ruolo rappresentativo. I colori, egli diceva, vengono ora studiati e sentiti come vibrazioni, elementi emananti un'energia in movimento.
Ed è in funzione di questo movimento che anche il concetto di opera secondo Klee viene cambiato: “ogni opera è anzitutto un prodotto, non opera che è, ma in prima linea genesi, opera che diviene”. Anche rispetto all’astrazione Klee giunge a delle personali posizioni, astrazione per lui significa autonomia dal mondo e dalle cose: “rendere visibile l’invisibile”.
In questo senso attraverso un’ulteriore introspezione analitico informale noi possiamo sicuramente ricollegarci alle magiche e materiche rivelazioni esistenti negli incredibili universi microcellulari esplorati da Jackson Pollock.